Men who speak up: il dialogo medico-paziente come arma contro il tumore della prostata

25/09/2015

Vienna, 25 settembre 2015 – Disturbi come dolore inspiegabile, difficoltà nel camminare, nel salire le scale o ad addormentarsi o perdita del controllo vescicale dovrebbero indurre gli uomini a rivolgersi al proprio medico. Tuttavia, quasi la metà degli uomini (47%) ignora i sintomi del tumore della prostata in stadio avanzato. È quanto emerge dalla più ampia indagine internazionale sul tema: l’International Prostate Cancer Symptoms Survey che ha coinvolto più di 1.200 persone, sia uomini con tumore avanzato della prostata che 'caregiver' in 10 Paesi fra cui l’Italia; commissionata dall'International Prostate Cancer Coalition con il supporto di Bayer Healthcare. I risultati, presentati venerdì al Congresso Europeo sul Cancro di Vienna, hanno dato forma a un'iniziativa educazionale mondiale di Bayer, Men Who Speak Up. Scopo? Mettere gli uomini e i loro familiari nelle condizioni di aprirsi per avere una diagnosi precoce. “Conoscere lo stadio del tumore è uno dei più importanti fattori nel determinare le opzioni di trattamento e le prospettive di recupero – ha spiegato il dott. Giuseppe Procopio, Responsabile S.S. Oncologia medica genitourinaria all’INT di Milano – La diagnosi precoce può non solo rallentare la progressione della malattia, ma migliora la qualità di vita dei pazienti e avere un impatto positivo sui loro cari". Più della metà dei maschi (57%) pensa che il dolore quotidiano sia qualcosa con cui convivere; uno su tre afferma che parlare dei sintomi, come il dolore, lo fa sentire più debole. "I risultati del sondaggio evidenziano alcuni aspetti critici e sottolineano il bisogno di incoraggiare l’uomo a parlarne di più – ha affermato Marco Ranzoni, responsabile comunicazione Bayer – L'impegno di Bayer per i pazienti oncologici trascende lo sviluppo di nuove terapie: grazie a 'Men Who Speak Up', abbiamo l'opportunità di fare la differenza nella vita dei malati offrendo loro gli strumenti di cui hanno bisogno per migliorare la loro capacità di comunicare i sintomi ai familiari e ai medici".