Milano, 17 marzo 2015 – Per la prima volta nel nostro Paese cinque società scientifiche si uniscono nella lotta ai tumori della prostata, della vescica, del rene, del testicolo e del pene. AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), AIRO (Associazione Italiana Radioterapia Oncologica), CIPOMO (Collegio Italiano Primari Oncologi Medici Ospedalieri), SIU (Società Italiana di Urologia) e SIUrO (Società Italiana di Urologia Oncologica) hanno siglato un accordo per realizzare un vero e proprio team multidisciplinare urooncologico. L’obiettivo è migliorare il dialogo fra gli specialisti per creare percorsi di cura condivisi e uniformi su tutto il territorio, individuare i centri di riferimento e favorire il lavoro in team, definendo anche i requisiti minimi che le strutture devono raggiungere per trattare queste malattie. “In Italia siamo all’avanguardia nella gestione dei pazienti colpiti dalle neoplasie urooncologiche, come dimostrano le alte percentuali di sopravvivenza nel carcinoma della prostata (91%), del testicolo (94%) e della vescica (80%) – commentano i Presidenti delle Società scientifiche coinvolte, Carmine Pinto (AIOM), Riccardo Maurizi Enrici (AIRO), Gianpiero Fasola (CIPOMO), Maurizio Brausi (SIU) e Giario Conti (SIUrO) –. Ma persiste ancora la problematica della comunicazione fra urologo, oncologo, radioterapista e le altre figure chiave coinvolte. Partendo da questa base, come società scientifiche ci siamo riuniti e abbiamo dato vita ad un processo per la condivisione culturale e la definizione del team multidisciplinare per i tumori urologici. Si tratta infatti di un processo insieme culturale e clinico-organizzativo. La patologia oncologica in ambito urologico necessita sempre più di una formazione e di un approccio di questo tipo. In quest’ambito rientrano alcune fra le neoplasie più frequenti nella popolazione italiana”. Il cancro della prostata, che nel 2014 ha fatto registrare 36.000 nuove diagnosi, è il terzo più frequente (11% di tutti i casi) e quello della vescica, con circa 26.000 nuovi casi (21.000 tra gli uomini e 5.000 tra le donne), si colloca al quinto posto (7%). “Abbiamo costituito cinque gruppi di lavoro – continuano i presidenti – che si occuperanno di temi specifici, che spaziano dall’organizzazione all’analisi della gestione economica fino agli aspetti istituzionali e normativi. Il risultato del loro lavoro sarà formalizzato il prossimo dicembre durante una Consensus Conference a Milano in cui i rappresentanti delle società scientifiche con il board dei presidenti saranno chiamati a produrre un documento condiviso, che diventerà immediatamente operativo. In questo processo saranno coinvolti i rappresentanti delle Istituzioni e delle Associazioni dei pazienti”.