Padova, 13 aprile 2015 - Il sesso dei giovani nativi digitali è sempre più multimediale. Tra chat, siti e immagini erotiche scambiate via tablet o cellulari, il rischio è che "la frequentazione abituale di questi spazi web allontani dal rapporto reale con altre persone e induca precocità nell'orgasmo, autoerotismo spinto e calo del desiderio". Ad analizzare gli effetti 'velenosi' del sesso virtuale sui giovani italiani di 18-20 anni è Carlo Foresta della Uoc Servizio per la patologia della riproduzione umana dell’Azienda Università-Ospedale di Padova, che ha svolto uno studio su 893 studenti delle scuole superiori di Padova e provincia. I risultati sono stati recentemente pubblicati sull'International Journal of Adolescent Medicin Health. Secondo la ricerca il 78% dei giovani è un fruitore abituale di siti porno, anche se l’abitudine al collegamento web varia da qualche volta al mese (29%) a più volte a settimana (63%), ogni giorno o più volte al giorno (8%), con una permanenza nei siti in media di 20-30 minuti. I giovani intervistati dichiarano che la frequentazione di questi siti diventa spesso un'abitudine, e il 10% considera questa abitudine come una dipendenza. E se il sesso si cerca ossessivamente via web, c'è un'influenza nella vita reale. "La riduzione dell’interesse per la sessualità reale - sottolinea Foresta - emerge anche dal comportamento masturbatorio degli intervistati". L’autoerotismo è fortemente esercitato dai ragazzi che frequentano i siti pornografici più volte a settimana. E non sono pochi i giovanissimi che si rendono conto di avere un problema. A parlare di dipendenza dalla sessualità multimediale è l’8% dei più accaniti frequentatori. Le patologie della sessualità che emergono con maggiore frequenza nei più accaniti frequentatori dei siti erotici sono: un'importante riduzione del desiderio sessuale (16%), un aumento dell'eiaculazione precoce (4%), fino a disturbi della eiaculazione (4%).