Roma, 10 aprile 2015 - Addio biopsie: in futuro per diagnosticare un cancro potrebbe bastare un esame del sangue in grado di dare un responso in 30 minuti. E' lo scenario prospettato da un gruppo di scienziati americani della Carnegie Mellon University, che hanno messo a punto una nuova tecnica basata sulle onde sonore per individuare le cellule tumorali circolanti (Ctc) 'spia' di malattia. La metodica, descritta sulla rivista scientifica Pnas, funziona 20 volte più velocemente di quelle oggi disponibili per la ricerca delle Ctc. Al momento servono 5 ore per analizzare un campione di sangue da 5 millilitri, ma gli studiosi sono al lavoro per abbattere a mezz'ora il tempo necessario all'analisi. Rispetto alla biopsia tradizionale - una procedura spesso dolorosa, che obbliga a trattenersi per ore in ospedale e comporta suture, medicazioni e a volte anestesia totale - la 'biopsia liquida' condotta con l'esame delle Ctc offre un'opzione molto meno invasiva che permette inoltre di raccogliere informazioni su eventuali metastasi, sulla risposta al trattamento somministrato e sulla genetica del tumore in modo migliore rispetto allo studio delle cellule prelevate direttamente dalla neoplasia. I ricercatori Usa hanno sviluppato il prototipo di un nuovo chip microfluidico che attraverso le onde sonore, sfruttando caratteristiche fisiche peculiari delle Ctc, consente di separarle dai globuli bianchi molto più velocemente di quanto si possa fare oggi.