Percorsi UrOncologici a 360° - Dalla teoria al coinvolgimento sul campo

Razionale del progetto

Gli eventi formativi in ambito medico sono tradizionalmente limitati alla sola comunicazione orientata alla fruizione delle informazioni in ambito clinico.

Tuttavia, proprio in questo campo manca spesso ai discenti la possibilità di tradurre nella pratica clinica gli spunti di innovazione appresi nella parte teorica.

Nell’ambito delle iniziative nate in seno alla società, SIUrO propone un progetto formativo modulare strutturato su una serie di percorsi che vanno dalla teoria all’applicazione sul campo, dedicati all’approccio multidisciplinare alle neoplasie uro-oncologiche, alla luce di quanto sta prepotentemente emergendo dalla ricerca scientifica

Per la parte teorica si propone un corso articolato su più box di due ore ciascuno, in modalità di webinar sincrono; Il conduttore apre le sessioni e gestisce la discussione ponendo le domande agli esperti/docenti che con poche slide forniscono le argomentazioni a supporto delle loro risposte e sostengono la discussione. Il Garante Metodologico interviene in tempo reale per assicurare la correttezza della terminologia e dei giudizi inerenti gli studi clinici oggetto di presentazione/discussione. Il webinar sincrono sarà trasmesso in streaming ma, per chi ne fa richiesta, sarà possibile la partecipazione “in sala”. Il webinar sincrono verrà registrato e potrà essere adattato e trasformato in FAD asincrona e reso disponibile on-line per 6-12 mesi.

 

Perché un percorso Urotelio

Negli ultimi decenni abbiamo assistito a una sostanziale e persistente carenza di novità in termini di trattamento, soprattutto medico, delle neoplasie uroteliali, sia a carico della vescica (neoplasie muscolo invasive e non muscolo invasive) che dell’alta via escretrice. Il trattamento endocavitario, con antiblastici e con BCG, abbinato alla resezione endoscopica è rimasto a lungo lo standard di riferimento per le neoplasie non muscolo invasive, così come la cistectomia radicale lo è per quelle muscolo-invasive. I trattamenti alternativi come la cistectomia parziale o l’approccio trimodale per preservare la vescica hanno incontrato poco favore, e i risultati offerti dalle combinazioni chemioterapiche come M-VAC e gemcitabina-cisplatino sia nel setting neo-adiuvante/adiuvante che in quello della malattia avanzata hanno dato risultati complessivamente deludenti, lasciando aperte esigenze cliniche che attendono una risposta.

Un rinnovato interesse, che potrebbe offrire questa riposta, è nato con l’avvento di nuovi farmaci come gli immunoterapici e gli immunoconiugati, con nuovi bersagli molecolari e nuove possibili collocazioni nel percorso di cura.

Contemporaneamente, mentre si vanno a definire i campi di applicazione, si avverte la necessità di una formazione specifica non solo sui risultati degli studi clinici ma anche sui meccanismi d’azione e sulle nuove tossicità emergenti, specifiche per queste nuove classi di farmaci.

 

Perché un percorso Prostata

La neoplasia della prostata è costantemente oggetto di crescente interesse in accordo all’aumento delle conoscenze sui meccanismi biologici della malattia e della sua evoluzione.

Se la deplezione androgenica continua a rappresentare il denominatore comune del trattamento della malattia localmente avanzata e metastatica, studi più recenti hanno dimostrato l’importanza dei nuovi antagonisti del GnRH. Gli antiandrogeni di nuova generazione (ARSi) costituiscono l’opzione di prima intenzione nel trattamento della malattia metastatica (anche in combinazione con la chemioterapia in pazienti selezionati), e recentemente hanno trovato impiego anche nella malattia non metastatica. Rimane tuttavia da definire l’utilità clinica della diagnostica medico nucleare nella individuazione delle metastasi. I meccanismi di riparazione del DNA sono infine il bersaglio oramai riconosciuto degli inibitori di PARP; l’interazione di questi ultimi con i farmaci antiandrogeni di nuova generazione, promettono di diventare l’opzione di prima scelta nella malattia metastatica resistente alla castrazione

Per quanto detto si è pensato di preparare una Survey che sia in grado di fornire indicazioni su quanto siano conosciute e come vengano vissute a livello di pratica clinica quotidiana le continue novità in ambito scientifico da parte delle diverse figure cliniche coinvolte. L’obiettivo è quello di avere a disposizione del materiale utile alla progettazione di eventi formativi che si basino sulle reali necessità dei clinici, che favoriscano l’interazione e il confronto su tematiche che in misura crescente richiedono un approccio multidisciplinare e una condivisione di intenti e di modalità operative

 

PARTE PRATICA SUL CAMPO

Esperienza che permetta il confronto diretto tra Specialisti di diverse Discipline in modo da consentire loro di “toccare con mano” quanto viene fatto nelle unità cliniche delle discipline diverse dalla propria nella gestione del paziente affetto dai tumori Uro-genitali.  Inoltre, si offre loro la possibilità di porre quelle domande che ai corsi o ai congressi potrebbero sembrare scontate e che alla fine rappresentano le vere zone d’ombra dell’approccio multidisciplinare.

Obiettivo principale è quello di aumentare il livello di consapevolezza dell’importanza della collaborazione fra i membri del team multidisciplinare per migliorare il percorso diagnostico terapeutico dei pazienti affetti da patologie uro-oncologiche, dando la possibilità a urologi, oncologi medici e oncologi radioterapisti di vivere per alcuni giorni l’esperienza di indossare il camice delle altre due discipline. Tre centri di riferimento nazionale all’avanguardia nei trattamenti multidisciplinari dei tumori uro-genitali ospiteranno 9 giovani specialisti (discenti) così distribuiti: 3 urologi, 3 oncologi radioterapisti, 3 oncologi medici.

Al termine del percorso ogni discente riceverà i relativi crediti ECM, i relativi crediti SIUrO del Core Curriculum Certificate Uro-Oncologico (Crediti CCC) oltre all’attestato di frequenza multidisciplinare presso i centri prescelti

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